Io la penso come Orfini: la colpa del PD è di aver barattato con i 5s una pessima riforma costituzionale per rimanere al governo.
Gli hanno promesso una riforma organica, e poi hanno ottenuto solo la riduzione dei parlamentari, non solo inutile ma dannosa se non inserita in un contesto di riforma più complessa. Gli elettori del PD se ne stanno accorgendo e si stanno orientando per il NO.
Temo che prevarrà il SI. Ma non mi arrendo. Credo che le persone debbano essere bene informate per poter decidere. Occorre abbandonare le decisioni per bande e ragionare con la propria testa, perché quando si tocca la Costituzione quello che è in gioco e il futuro democratico del paese. Specie quando si va a mettere mano al principale organo costituzionale rappresentativo, perché votato direttamente dai cittadini.
Quando Travaglio e uno Zagrebelsky in mala fede (l’affermazione sull’esistenza del bicameralismo perfetto in Francia ancora grida vendetta) si stracciavano le vesti contro la riforma di Renzi, io ero favorevole. Perché specie quando si parla di riforme costituzionali bisogna saper scindere la proposta dal proponente e valutare solo la prima.
Nei prossimi giorni cercherò di spiegare le mie ragioni del NO.
Come primo spunto, vi segnalo questo ottimo corsivo di Violante uscito qualche giorno fa su La Repubblica (non me ne vorranno se lo pubblico integralmente visti i giorni trascorsi).
Vi prego, fate uno sforzo: prescindere dall’editore e dall’autore e seguitene ne le argomentazioni: a me paiono ineccepibili!