Le parole sono importanti
Al di là di tutto, oltre ogni appartenenza e credo, il discorso di Draghi ha avuto il merito di dare nuovamente importanza al pensiero e alla sua espressione corretta e ordinata. La banalità del pensiero ragionato, di una visione, condivisibile o meno che fosse, mi ha fatto ricordare, in un attimo, quanto ci siamo persi e ci stavamo perdendo in questi anni mediocri. Viva la competenza!
Da apriscatole a tonni. L’evoluzione dei 5s alla prova di governo in tempi di pandemia
Mi è capitato leggere questa intervista a Marco Cappato di una giovanissima aspirante giornalista, che vi consiglio di seguire su Twitter, a riprova della freschezza delle energie dei giovani, fuori dalla novella dominante. Lo spessore morale di Marco Cappato è indiscutibile e questo paese ha un debito profondo di riconoscenza nei suoi confronti, anche solo per la ostinazione con cui sta portando avanti la campagna sul diritto a una fine vita dignitosa. Anche questa nuova campagna mi pare interessantissima e credo che prima o poi si dovrà affrontare la questione con la dovuta attenzione. La trasparenza è la base della democrazia. Distingue le tirannie dalle democrazie e rappresenta un pilastro della nostra legislazione che governa l’azione amministrativa, perché è lo strumento attraverso il quale poter verificare che l’azione amministrativa rimanga all’interno dei limiti della norma attributiva del potere. In nome della trasparenza, è stato disciplinato per legge l’accesso agli atti…
La Francia in lotta per la laicità dello Stato. L’Italia persa dietro ai banchi a rotelle
In questi giorni David Allegranti, che normalmente si è occupa egregiamente di cronaca politica, sta portando avanti sulla sua newsletter Il Machiavello (abbonatevi! Bastano 34€ l’anno) una campagna per tenere alta l’attenzione sull’atroce morte di Samuel Paty, professore di liceo sgozzato per mano di folle islamista Ceceno, solo per aver mostrato in classe le vignette su Maometto. Non si tratta, infatti, di limitarsi a condannare l’atroce delitto. Qui è in gioco la libertà di espressione e, soprattutto, il principio della laicità dello Stato. La Francia ha affrontato la sfida di petto, con il Presidente Macron che ha organizzato una toccante cerimonia alla Sorbonne sulle note di “One” degli U2, volute dalla famiglia, e ha pronunciato inequivocabili parole di contrasto al fondamentalismo islamico, in favore dello Stato laico e della libertà di insegnamento, parce qu’en France, les Lumières ne s’éteignent jamais Emmanuel Macron In Italia se ne è parlato pochissimo. I nostri…
Il problema non sono i politici. Il problema sono gli Italiani
Oggi mi sono imbattuto in questa storiella, che nemmeno Totò, mitico venditore della fontana di Trevi, avrebbe potuto inventare. Peccato sia vera. Ho scoperto che da tempo alcuni poliziotti si inventano candidature e liste alle amministrative in Comuni sotto 1.000 abitanti (così da non dover raccogliere le firme), solo per poter godere del congedo di 30 gg. per la campagna elettorale. Secondo l’articolo, succede spesso in Abruzzo, Basilicata, Puglia e Sicilia. Si candidano in Comuni che nemmeno conoscono, con programmi standard, tanto non vengono eletti e tutto torna a posto. È successo, però, che a Carbone, comune della Basilicata sono stati eletti, per cui la cosa è venuta fuori e hanno dovuto fare la corsa a dimettersi, costringendo il Comune al commissariamento e a indire nuove elezioni. Se ancora non vi siete schifati, sappiate che nel programma “standard” era prevista l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle scuole (che il Comune non…
Miss “Questo lo dice lei!”
I 5s, con la vittoria del SI stanno alzando di nuovo il capo e proseguono nell’azione di picconatura delle istituzioni democratiche, sotto il vessillo dell’incompetenza, al grido di “uno vale uno”. Il tutto con il beneplacito del popolo bue. Abbiamo un nuovo viceministro alla spending review: Miss “questo lo dice lei!”, per via dell’agghiacciante risposta che fece cadere le braccia in TV a uno sgomento Padoan. Poveri ragazzi: fuggite fino a che siete in tempo, prima che l’Italia vi presenti il conto di questi scellerati!
L’arte di governare e di scegliere i propri rappresentanti per farlo
Carlo Calenda ha pubblicato sui social un bellissimo video di poco più di 6 minuti, in cui spiega quali sono, secondo lui, le ragioni per cui si è formato questo grande distacco fra la i cittadini e la politica e, soprattutto, per quale ragione tendiamo a mandare in parlamento (e, di conseguenza, al governo) persone a cui non affideremo nemmeno la gestione di un edicola. Sono solo 6 minuti e 25 secondi. Nell’arco della nostra vita, noi stessi e i nostri ragazzi bruciamo ore ed ore davanti ai telefoni a guardare i video più disparati. Dai gattini che cadono dagli armadi, a chi cerca di svitare i tappi delle bottiglie con un calcio o di replicare balletti su tik-tok. Dedichiamo, a suon di minuti, ore e ore a rimanere aggiornati sulla vita degli altri, così come ci viene proposta sui social. Credo che possiamo benissimo trovare un momento nell’arco della…
Per un ritorno alla autorevolezza in base alla competenza (e due regole igieniche fondamentali)
Scrivendo il precedente post su come dovrebbe essere secondo me la politica, mi sono reso conto che alla base dell’auspicata ripartenza della politica su nuovi presupposti dovrà essere la volontà di recuperare l’autorevolezza secondo la competenza. Credo, infatti, che nella corsa iconoclasta del nuovo corso e dei loro guru, si sia commesso il gravissimo errore di gettar via assieme all’autorità anche l’autorevolezza, sottovalutando le gravi conseguenze che da questa rivoluzione sarebbero seguite nel dibattito politico e, ancor prima, in quello civile. Tutto ha avuto inizio da quell’orrenda espressione coniata dal comico genovese (di cui mi rifiuto anche di fare il nome) dell’ “uno vale uno“, con cui si è preteso di presupporre che chiunque fosse in grado, grazie alla rete, di farsi un’opinione su ogni cosa, e che questa sua opinione avesse lo stesso peso di quella di chi ha studiato e conosce quello specifico settore da anni ed ha…
Faster horses
L’attuale cortocircuito della politica, come spiega bene Calenda, sta nel fatto che, dall’avvento dei 5s e, ancor prima, dei social, i politici hanno smesso di offrire soluzioni, e si sono limitati a fare da eco alle lamentele espresse dai cittadini in quegli immensi bar che sono diventati i social media. I politici hanno smesso di avere una visione e di raccogliere voti per il suo raggiungimento e hanno scelto la strada più comoda di raccogliere il consenso semplicemente per l’immedesimazione che suscitavano ripetendo gli stessi concetti espressi nei bar virtuali. Il passo successivo è stato quello di una classe politica serva delle tendenze social del momento, che gli garantissero di continuare a surfare sulla cresta del consenso, anche a scapito della coerenza. Memorabile in questo senso sono state le dichiarazioni durante la pandemia del Covid-19, in cui un giorno bisognava aprire tutto, e quello successivo chiudere tutto, per poi riaprire…
Elect a clown, expect a circus!
Come era evidente ai sani di mente, eleggere degli incompetenti scappati di casa, specie se teleguidati, con intenti eversivi dell’ordinamento costituzionale, dalla Casaleggio s.rl., non è stata una mossa azzeccatissima, specie in tempi crisi. L’epidemia Covid-19 ci ha messo, poi, sopra il carico, creando la tempesta perfetta. Molti paesi europei, però, dopo aver subito una così pesante crisi economica si stanno attrezzando per sfruttare tutti gli strumenti messi in campo dalla UE per fronteggiare la situazione eccezionale. Noi no. Noi, non solo schifiamo il MES, per non urtare la sensibilità degli elettori “anti-casta” – come se avesse senso usare ancora questa categoria dopo che gli apritori di scatolette si sono trasformati in pregiati tonni pinna gialla – ma evitiamo accuratamente di predisporre quella documentazione necessaria per soddisfare le condizioni del ben più vincolante Recovery Fund – “c’è tempo fino a ottobre” Conte dipsit – incapaci di una visione di lungo…
#Referendum IoVotoNO #1
Io la penso come Orfini: la colpa del PD è di aver barattato con i 5s una pessima riforma costituzionale per rimanere al governo. Gli hanno promesso una riforma organica, e poi hanno ottenuto solo la riduzione dei parlamentari, non solo inutile ma dannosa se non inserita in un contesto di riforma più complessa. Gli elettori del PD se ne stanno accorgendo e si stanno orientando per il NO. Temo che prevarrà il SI. Ma non mi arrendo. Credo che le persone debbano essere bene informate per poter decidere. Occorre abbandonare le decisioni per bande e ragionare con la propria testa, perché quando si tocca la Costituzione quello che è in gioco e il futuro democratico del paese. Specie quando si va a mettere mano al principale organo costituzionale rappresentativo, perché votato direttamente dai cittadini. Quando Travaglio e uno Zagrebelsky in mala fede (l’affermazione sull’esistenza del bicameralismo perfetto in Francia…