Parliamo ancora di giustizia civile.
Dal momento che Draghi sta dando l’illusione di poter riformare qualcosa in Italia, vi prego, mettiamo mani anche alla giustizia civile. Ho appena ricevuto una notifica dalla Corte d’Appello di Firenze per l’ennesimo spostamento della prima udienza di un appello depositato a gennaio del 2018. Il rinvio è per ottobre 2021. Segnalo, per non gli addetti al mestiere, che in Italia, su pressioni della UE (allora CEE) abbiamo dovuto approvare una legge che disponesse il risarcimento per l’eccessiva durata dei processi. La c.d. Legge Pinto, fissa in 3 anni la durata massima del primo grado e in 2 anni l’appello. Nel mio caso, il primo grado, a Siena, è durato 4 anni e nell’appello, forse, riuscirò a incontrare i Giudici per la prima volta dopo 3 anni e mezzo. Con buona probabilità la sentenza l’avrò nel 2023, dopo 5 anni dall’appello e 10 anni dall’inizio della causa in Tribunale Siamo…
Le parole sono importanti
Al di là di tutto, oltre ogni appartenenza e credo, il discorso di Draghi ha avuto il merito di dare nuovamente importanza al pensiero e alla sua espressione corretta e ordinata. La banalità del pensiero ragionato, di una visione, condivisibile o meno che fosse, mi ha fatto ricordare, in un attimo, quanto ci siamo persi e ci stavamo perdendo in questi anni mediocri. Viva la competenza!